Well Done Cils Social Food. È il valore dell’inclusione l’ingrediente segreto

Ha aperto i battenti sabato 14 dicembre in Piazza della Libertà il nuovo “Well Done Cils Social Food”. Uno spazio su due piani con bar, ristorante, spazio per eventi, feste, showcooking. La cooperativa sociale cesenate si è affiancata al brand Well Done (nato a Bologna dal 2013 e attivo in tutta la regione e oltre) aggiungendo al cibo di qualità il valore aggiunto che la contraddistingue: l’inclusione.

All’insegna del “tutti diversi, ma uguali”, motto che campeggia sulla sede della cooperativa sociale, nel locale Cils lavoreranno gomito a gomito con persone disabili, svantaggiate e normodotate: “Vorremmo che il cliente non si accorda nemmeno della differenza – ha spiegato il direttore Lorenzo Zanarini – questa è la vera sfida dell’integrazione”.

E di sfida ha parlato, presentando il progetto alla stampa anche il presidente della Cils Giuliano Galassi: “Nel 1974 ci siamo lanciati nell’avventura della cooperativa. Dico grazie ad Andrea Magelli di Well Done per aver accettato questa nuova sfida ed essersi messo in casa una coop sociale”.

I contatti tra Cils e Well Done sono andati avanti per un paio di anni, propiziati dallo chef Cristofaro Basile. “Questo è un progetto pilota per noi a livello nazionale e non solo – ha commentato Andrea Magelli, fondatore di Well Done -. Nel 2013 siamo stati i primi a valorizzare come gourmet, con prodotti di qualità, gli hamburger, percepiti come cibo da fast food. Oggi un hamburger di buona qualità si può mangiare in molti posti. Così passiamo a una nuova sfida, quella del servizio e dell’integrazione”.

L’investimento sugli spazi ex Feltrinelli (800 metri quadrati su due piani) è stato di 500mila euro e nel locale lavoreranno dalle 15 alle 18 persone, divise in più turni. Sei di queste saranno disabili o svantaggiate. Al loro fianco un team di coordinatrici Cils che curano la qualità dell’inserimento sociale.

Il menù cambia nel corso della giornata, con proposte più veloci a pranzo e più articolate la sera. Ci sono poi eventi e spettacoli di cucina dal vivo. In menù anche una carne finta, per vegani e non solo: “Grazie al network internazionale Future Food cui aderiamo – ha spiegato Magelli – siamo entrati in contatto con Beyond Meat. Producono una finta carne basata sulle proteine della fibra dei piselli, garantendo lo stesso apporto proteico delle proteine animali e lo stesso gusto della carne. In un mondo che, con la popolazione in aumento, vedrà la carne costare sempre di più, questo prodotto rappresenta già oggi una valida alternativa per tutti, non solo per i vegani.

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